Prodotti “Qualità Parco”: la natura in tavola Prodotti “Qualità Parco”: la natura in tavola

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Prodotti “Qualità Parco”: la natura in tavola

L'ambiente incontaminato, la tante possibilità per divertirsi...

Prodotti “Qualità Parco”: la natura in tavola

Cristina & Fausto


L’ambiente incontaminato, le tante possibilità per praticare sport e divertirsi, i comfort di una moderna struttura con area relax e palestra, le piste da sci a poche decine di metri: tutto questo vale tanto, certo, ma per garantirvi il miglior soggiorno possibile serve qualcosa in più. Un’esperienza di vacanza superlativa nasce prima di tutto a tavola. Per questo, abbiamo scelto di prestare particolare attenzione agli ingredienti che utilizziamo per le nostre colazioni e nel menù del nostro ristorante. Cerchiamo di scegliere solo prodotti a chilometro zero, che nascono a poca distanza da qui e possono fregiarsi del marchio “Qualità Parco”, titolo che ne certifica genuinità e sostenibilità.
Vediamo qualche esempio.

Mele Melinda, dal cuore delle valli del Noce

Cominciamo questo viaggio gastronomico da uno fra i più celebri frutti del Trentino. Stiamo parlando delle mele, in particolare di quelle prodotte dal consorzio Melinda. La bontà delle mele Melinda nasce nei frutteti delle valli di Non e Sole, grazie al lavoro di oltre 4.000 famiglie contadine. Nel corso del tempo, la gamma Melinda si è ampliata e oggi comprende ciliegie, fragole, frutti di bosco e prodotti trasformati.

Farina di Storo, autenticamente genuina

La seconda tappa di questo viaggio ci porta a Storo, nelle valli Giudicarie. Lì, è prodotta la farina gialla di Storo, utilizzata per cucinare l’omonima polenta. La farina di Storo è ricavata dalla macinazione del grano "Marano" e possiede caratteristiche organolettiche che la rendono particolarmente digeribile. Anche per questo, oltre che per il suo gusto inconfondibile, noi l’abbiamo scelta per molte delle nostre ricette.

Ciuìga del Banale, come la facevano i nostri nonni

Spostiamoci leggermente più a nord, a San Lorenzo in Banale, per scoprire uno fra i più famosi salumi trentini. È la Ciuìga del Banale, insaccato fatto con la carne di maiale e le rape bollite. Pare che sia stato inventato nell’Ottocento, quando da queste parti la carne era un bene di lusso. Per questo è stato a lungo considerato un salume “povero”. Oggi è però un prodotto ricercatissimo ed è anche presidio Slow Food.

Noce del Bleggio, dall’albero alla tavola

E presidio Slow Food è anche la noce del Bleggio (o “bleggiana”). È un frutto piccolo, ma dal sapore dolce e speziato. Gli alberi che la producono crescono nelle Giudicarie Esteriori e in particolare nelle aree del Bleggio, del Banale e del Lomaso. La noce del Bleggio viene usata per tante preparazioni: pane, torte e biscotti, ma anche olio e nocino, un liquore diffuso in alcune zone del nord Italia.

Salumi della Val Rendena, gusto di montagna 

Torniamo in Val Rendena per parlare dei salumi di montagna. La valle in cui ci troviamo è celebre per l’alta qualità dei suoi insaccati. Le ricette della tradizione incontrano infatti le moderne tecnologie, per dar vita a prodotti che tutto il mondo ci invidia. Ad esempio, la pancetta arrotolata, una prelibatezza che si ottiene con carne di maiale refilata, salata e trasformata artigianalmente. Un prodotto dolce e delicato, ottimo per antipasti, taglieri e merende.

Formaggi di Malga Ritort

Amatissimi dalla gente del posto, ma pure dai tanti turisti che in ogni stagione affollano queste zone, sono anche i formaggi, soprattutto quelli prodotti con latte di mucche e capre portate all’alpeggio. Noi ci riforniamo spesso alla Malga Ritort di Madonna di Campiglio. L’Azienda Agricola La Regina, che gestisce la malga, è anche fattoria didattica e caseificio artigianale, con vendita di formaggi, burro e altri prodotti tipici.

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